Autori
Paul Tabet
POUDRE DE CRAYON
Dario Serra o i colori del tempo che osa, del tempo che non posa, che, da festa in disfatta, da
deserto nero in labirinto, vi deposita, languidi e meditabondi, circondati di segni che vi attaccano briga,
che turbinano intorno a voi come arabeschi allegorici.
Dario Serra o la grazia ricomposta. Fantasticherie del dormente solitario, che, dal fondo del suo sonno,
continua a percepire ciò che freme e luccica, a leggere e decifrare, ad inchiostrare i suoi deliri,
disegnare la sua follia in grigio. Per fare meglio il vuoto, per rendere bianche le interrogazioni,
per illuminare il movimento dei corpi e degli affreschi.
Come se, nel sogno ininterrotto di Dario Serra, ci fossimo tutti, e con noi il tempo, la storia,
la musica, il teatro, la danza e i loro alfabeti, e le loro geometrie, tutti citati e riferiti,
tutti forzati a testimoniare che il piacere della memoria non si prova pienamente che nella memoria del piacere,
nella creazione? Per offrirci infine questo silenzio che mai riposa, che mormora o che canta.
Avvicinatevi e guardate, stavo per dire ascoltate; avvicinatevi e toccate, accarezzate anche se è
scritto da qualche parte che è vietato; avvicinatevi e non pensate più. E sarete fulminati d’estasi.
Impolveriti d’estasi