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Catalogo 2011 (PDF)

Autori

Florence Sicre

TEATRO DI MARIONETTE

Le marionette erano figure contenute in gabbie.

L’artefice aveva chiamato ogni membro, ogni organo con il suo nome, ciascuno si era moltiplicato, accoppiato e collocato secondo le leggi misurate della prospettiva e le leggi perverse della natura.

Sette figure erano apparse, le sette figure capitali del teatro.

Ora la pagina è bianca.

Con l’impronta a secco di un rettangolo l’artefice costruisce il vuoto. L’istante e lo spazio sono perfetti. Ma è artefice, una figura appare, una giovane, marionetta tenuta da nessun filo.

Una parte del suo corpo è quasi cancellata. Leggera e pudica sposta le linee, si muove senza legge né pesantezza, ci parla e noi non comprendiamo.

Allora l’artefice introduce la seconda figura, un giovane che guarda. L’enigma si dissolve, appare il teatro: Amleto perde Ofelia, Pentesilea divora Achille, le marionette recitano, non importa cosa e noi comprendiamo.

L’artefice esaurisce il repertorio, chiama aiuto, chi se non il diavolo. I fili si tendono, egli sloga le articolazioni, muta le forme e i sessi, libera le azioni; si sbaglia, risplende. Davanti a noi fa fare alle marionette ciò che esse sole possono fare, tutto, l’impossibile.

L’artefice è scomparso.

Non vi è più che lui, le marionette.

Ormai gli spettacoli da rappresentare sono infiniti.